mercoledì 21 ottobre 2009

Aggiornamento.
Tremonti ha detto che la flessibilità in Italia non funziona, è preferibile il lavoro fisso.
Bravo! Pat pat, ci sei arrivato, finalmente. C'è voluta qualche decina d'anni ma alla fine ce l'hai fatta.
Poi.
Graziano Mesina quest'anno parteciperà all'Isola dei famosi. Sì, proprio lui, il criminale sardo. Ma dove andremo a finire? Dove andremo a finire, dico io? Finiremo per avere un pregiudicato anche come Presidente del Consiglio. Mah!
Basta voglio parlare col Barba.

lunedì 5 ottobre 2009

Rigore è quando arbitro fischia


E' curioso che proprio io, che il calcio non lo seguo quasi più, apra una discussione del genere. Comunque, il segaossa è entrato al lavoro per far sì che anche quest'anno lo scudetto non scappi da una tre predestinate (Juve, Inter, Milan). E' stato così deciso che per dare un gol alla Fiorentina non basta che la palla superi la linea di porta, deve proprio toccare la rete, e possibilmente attorcigliarsi e restare ferma lì, senza tornare indietro. Chè se per puro caso dovesse tornare in campo si continua a giocare.
Per la Sampdoria invece vige un'altra regola: per assegnarle un rigore a favore bisogna sparare all'attaccante, possibilmente nella parte grossa, ovvero il busto, come insegnano alla scuola di polizia. Una volta lasciato a terra l'attaccante di turno, interverrà la scientifica per decidere se assegnare il rigore o meno, visto che il colpo, come accade spesso, potrebbe anche essere partito fortuitamente mentre si stava pulendo il fucile.

sabato 26 settembre 2009

After Dark (I)


After Dark è in ritardo. E non per colpa dell'editore (Arcadia) nè mia. E' il disegnatore (Nicola Pasquetto) che ancora non ha consegnato le tavole. Ma c'è un motivo, e il motivo si chiama Sergio Bonelli. Cosa deve fare un disegnatore di fronte a una chiamata della Bonelli? Mette tutto in pausa e inizia a lavorare per lui. Così Nicola ha colorato la storia di Mastantuono nell'ultimo Dylan Dog Color Fest, e ora sta lavorando sul nuovo speciale che dovrebbe essere in chiave umoristica, sempre con Mastantuono. Quindi il nostro After Dark va a rilento.
Come biasimarlo? Se mi chiamasse la Bonelli io abbandonerei tutto anche per andare ad appuntare i lapis al correttore di bozze, è normale. Bonelli per un autore di fumetti è come Berlusconi per una velina: se ti chiama gli dai anche il culo. Con la differenza che Bonelli agli autori chiede arte, mentre Berlusconi alle veline il culo glielo chiede davvero.
Ok, non scendiamo nel volgare, scusate se ho scritto la parola Berlusconi.

Insomma, After Dark dovrebbe uscire a marzo, io intanto ho scritto il canovaccio del secondo numero e ora mi sto dedicando a un episodio di Nathan Never. Ve ne frega qualcosa?
Il tutto per introdurre che il blog di After Dark chiude, perchè era stato progettato per delle tempistiche ben precise che poi sono saltate (è per questo che non lo aggiornavo, Max!). Così, in due mosse lo riporto su questo blog. Saluti.


Ronson: Ce l'hai fatta ad arrivare!
Trivetti: Oh, ho fatto la strada che mi hai detto, sai?
Ronson: E Fletch? Non dirmi che se l'è fatta sotto...
Trivetti: Gli ho telefonato, dice che è influenzato.
Ronson: Influenzato, certo. Sta sempre lì a fare il duro e appena ci sono un paio di cadaveri se la fa sotto come un moccioso. Andiamo dentro.
Trivetti: Ma come ha fatto Neal a lasciarci la pelle?
Ronson: Perchè è uno stronzo. Lo sai come è fatto, no? Si è messo a sparare a caso con la sua cazzo di mitraglietta e a un certo punto qualcosa è scoppiato. Deve aver preso qualche cazzo di esplosivo, non so.
Trivetti: E tu com'è che sei vivo?
Ronson: Uomo, conosco Neal, so com'è fatto. Sono stato a distanza. Non per paura dell'esplosivo... chi poteva immaginarlo? Solo che quello spara a occhi chiusi, se non me ne stavo distante e al coperto faceva fuori anche me! Ecco, entra.
Trivetti: Cazzo che casino!
Ronson: Te l'avevo detto. Per prima cosa contiamo le teste, dovrebbero essere tredici, poi ci occupiamo della roba.
Trivetti: Le teste? Cazzo vuol dire contiamo le teste?
Ronson: Per vedere quanti ne abbiamo presi, no? Magari qualcuno ci è scappato...
Trivetti: Sì, ho capito, ma perchè dobbiamo contare le teste?
Ronson: Se vuoi contare i coglioni fai pure, basta che poi dividi per due.
Trivetti: Ah, qui non basta contare le teste... guarda qua! Questo cosa sarebbe?
Ronson: Sembrerebbe un polmone...
Trivetti: Cazzo, va bene fumare... ma questo avrebbe le ossa nei polmoni secondo te?
Ronson: Oh, uomo, non sono mica un chirurgo, sai?
Trivetti: Hai sbagliato a chiamare me, dovevi chiamare il Doc.
Ronson: E' stato One a dirmi di chiamare te.
Trivetti: One non capisce mai un cazzo. Chiamiamo il Doc, intanto che lo aspettiamo ci mettiamo a cercare la roba.

martedì 1 settembre 2009

Niente da capire


Dice: perchè non aggiorni più spesso il blog? Perchè non ho molto da dire, ecco. Non mi piace chi dice sempre qualcosa, anche quando non ha niente da dire. Se non hai nulla da dire stai zitto, imbecille.
Tanto per chiarirsi.
E poi oggi ho strani movimenti tellurici in pancia. Dev'essere la conseguenza della bisteccata di domenica scorsa.
E poi mi girano perchè non c'è lavoro.
E poi finisce che parlo di Berlusconi.
E poi Lippi continua a non convocare Cassano.
E poi avrei da dirne quattro a quel tizio dei comandamenti.

mercoledì 19 agosto 2009

Va', pensiero...


Edit: Qui c'era una foto di Bossi. L'ho tolta perchè fa schifo a guardarlo. Non posso entrare nel mio blog e avere i conati di vomito...


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Ricordo ancora quando, piuttosto piccolo, una professoressa mi bacchettò per una doppa B sfuggita in un tema: "Nun se scrive cibbo, co' due bbì, se scrive cibbo!". La cosa mi scosse non poco. Dovetti tornare a casa e cercare la parola sul dizionario.
Questa cosa mi è tornata in mente mentre girovagavo per la maremma, pochi giorni fa. Tornando dal mare ci siamo fermati alle Terme di Saturnia e dopo a Pitigliano, la città del tufo. Per tornare a Firenze, ho pensato, si fa prima ad arrivare a Orvieto e prendere l'autostrada. A un certo punto ho attraversato il confine, e di fronte al cartello Lazio mi sono tornati in mente i miei amici romani del forum di Nathan Never. E la storia del cibbo. Ma siccome non sono un asso neanche in geografia, quando sono arrivato a pochi chilometri da Orvieto e l'ho vista là, appoggiata su quella montagna, con la mia ragazza abbiamo pensato No, cazzo, guarda com'è bella, non può essere nel Lazio. La Toscana l'abbiamo da poco lasciata, quindi dev'essere per forza in Umbria, anche se il cartello non lo abbiamo visto. Così, visto che il pubblico non c'era, ho deciso di telefonare a casa.
- Pronto?
- Ciao mamma, son'io.
- Oh, ciao ciccio, siete arrivati?
- No, siamo a Orvieto, ti volevo chied...
- Orvieto?
- Sì, volevo sapere una cosa.
- Ma perchè non mi hai chiamato da casa?
- Perchè non sono a casa, sono a Orvieto.
- Ma ti avevo detto di chiamarmi una volta tornato a casa.
- Senti, sto guidando, volevo sapere...
- Ma che ci fate a Orvieto?
- Mi passi il babbo?
- Pronto?
- Oh, babbo, son'io. Ma Orvieto è nel Lazio o in Umbria?
Ah, ecco, è in Umbria. Mi pareva!
Ma in effetti tutto questo non c'entra niente. Torniamo al cibbo. Lo Storto, vuole inserire nelle scuole l'insegnamento dei dialetti, dimenticando che non esiste un solo insegnante che parla l'italiano. Uno, puttana Eva, ce ne fosse uno che parla l'italiano. Per trovare un insegnante con una dizione corretta ho dovuto aspettare i 25 anni, quando mi sono iscritto a un corso di teatro.
Bossi, ma vaffanculo.

giovedì 6 agosto 2009

Ezechiele 25:17


Per anni ho avuto la convinzione che tra l'esperienza sognata e l'esperienza vissuta non ci fosse poi molta differenza, se non la Conseguenza. Del resto quando sognavo di baciare una ragazza poi mi svegliavo innamorato, come se l'avessi baciata veramente. La Conseguenza in questo caso poteva essere la sua inconsapevolezza. E di Conseguenza un rapporto che avrei voluto ma che non esisteva. E di Conseguenza la mancata possibilità di poter andare a raccontarlo agli amici: a sedici anni che senso ha baciare una ragazza se poi non puoi raccontarlo agli amici? L'esperienza senza Conseguenza. Per esempio, potrei sognare - e nel sogno soffrire veramente - per la morte di un amico.

Ok, quando avete finito di toccarvi le palle andiamo avanti.
In quel caso, credo, la sofferenza sarebbe reale, dato che il mio cervello sta reagendo a una informazione che comunque gli è davvero arrivata, anche se non dal mondo materiale. Certo, manca la Conseguenza, ovvero l'assenza di quell'amico per i giorni, i mesi e gli anni successivi, lo strazio del ricordo dei giorni passati insieme eccetera. Solo in tempi recenti ho capito che non è affatto così. C'è sempre un particolare, uno schifoso particolare che non potevi immaginare, e quindi non potevi neanche sognare, che è la vera differenza tra l'esperienza sognata e l'esperienza vissuta. Ho sognato di fare il bungee jumping, ho sognato l'imbragatura sul corpo, il vedere l'acqua lontana sotto al ponte, la paura del lancio, gli amici che ti fanno coraggio (quelli che sono sopravvissuti al sogno precedente), poi il lancio, la sensazione del vuoto, la paura che nell'estremità opposta l'elastico non sia più legato a niente, l'acqua avvicinarsi con la minaccia di essere dura come asfalto, e poi lo strappo che ti ritira su per qualche metro e, gentilmente, l'elastico che ti lascia molleggiare sospeso per darti la possibilità di riprendere fiato.
Mi sono svegliato contento: ho fatto il bungee jumping, e ho speso pure poco, se vogliamo dirla tutta. Ora non ditemi che non ho idea di come sia bella la sensazione del lancio nel vuoto, perché adesso lo so. Poi ho parlato con un amico, uno che - accidenti a lui - lo ha fatto davvero il bungee jumping. Mi mancava il particolare: l'aria. Come potevo immaginare che la velocità di discesa è così forte da stropicciarti il viso? Si insinua dappertutto, l'aria, nelle orecchie facendoti ascoltare un fischio strappato, negli occhi che devi tenere quasi o completamente chiusi, nelle guancie, che te le tira indietro verso la nuca come il lifting di Cher.
Come fai a sognare i particolari che non conosci?
Io, per esempio, non lo sapevo che aprire un Blog mi avrebbe portato a passare le ore a chiedermi se un determinato pensiero è da Blog oppure no. Se quella cosa che mi è successa oggi è da scrivere o non interesserà nessuno. Che scrivere un Blog non è affatto come scrivere un diario, perchè nel diario puoi mentire, tanto non lo leggerà nessuno, nel blog no, perchè prima o poi arriverà qualcuno a sbugiardarti. E che gusto c'è nel tenere un diario se non puoi mentire, se non ti puoi descrivere come Arthur Fonzarelli o Jules di Pulp Fiction? Più o meno lo stesso gusto che puoi avere a 16 anni, quando sogni di baciare una ragazza e non puoi raccontarlo come se fosse vero.
Maledetto Blog!

martedì 4 agosto 2009

Mercoledì 20 settembre 1905


Siccome ieri sera ho dormito da solo in un letto matrimoniale, ho voluto provare il brivido di dormire in diagonale. In realtà, la mia ragazza dice che è una cosa che faccio tutte le notti. Comunque, se anche fosse vero, la consapevolezza non l'ho mai avuta. E questa consapevolezza alla fine ha allungato il tempo che normalmente impiego per prendere sonno, che di per sé è già piuttosto lungo e noioso.
Ho letto Gomorra per quasi un'ora, dopodiché ho sentito la necessità di scendere in strada e sgozzare qualcuno, il primo passante. Allora ho deciso di smettere di leggere, e il tempo per prendere sonno si è dilatato con la consapevolezza di poter rotolare liberamente e con allegria da destra verso sinistra e viceversa, senza la paura di sentire un grido nella notte.
E allora mi sono balzate in testa alcune domande:

Perché nessuno ha mai capito che il diario di Giovanni Stoppani detto Burrasca, scritto sul Giornalino della Domenica da Luigi Bertelli detto Vamba, è in realtà un libro che parla di politica?

Perché quando si è parlato di Noemi Letizia e della sua presenza alla festa del Milan accanto a Confalonieri, tutti si sono chiesti che legame ci fosse realmente tra lei e Berlusconi e nessuno si è mai chiesto che cazzo avesse il Milan da festeggiare?

Considerando che le compagnie telefoniche pubblicizzano nelle Tv nazionali il download a pagamento delle suonerie, e che ogni passaggio pubblicitario costa mediamente più di 10.000€ al secondo, quanti cretini ci sono in Italia che pagano per vedere sul proprio telefono un plumcake con le scarpe che ti implora di rispondere?

Perché gli autori di fumetti quando vengono criticati negativamente tirano in ballo l'assenza di commenti costruttivi e di una vera analisi qualificata nei siti dei fan, e quando la critica è positiva la linkano nei propri blog?

Eh sì, ho il mio teorema della coservazione del sonno, mantengo il mio stato di veglia o di sonno rettilineo uniforme finchè non arriverà una forza esterna a modificare tale stato. La mattina questa forza esterna è rappresentata dalla mia ragazza, ma non ho ancora trovato la forza esterna della notte, quella che mi fa addormentare subito, se si escludono sostanze più o meno legali che ti trasformano il cervello in sabbia per le successive 24 ore.

Ho scritto abbastanza? Ho scritto abbastanza. Considerando che è il primo post.
E' per questo che l'ho chiamato Mercoledì 20 settembre 1905.