giovedì 6 agosto 2009

Ezechiele 25:17


Per anni ho avuto la convinzione che tra l'esperienza sognata e l'esperienza vissuta non ci fosse poi molta differenza, se non la Conseguenza. Del resto quando sognavo di baciare una ragazza poi mi svegliavo innamorato, come se l'avessi baciata veramente. La Conseguenza in questo caso poteva essere la sua inconsapevolezza. E di Conseguenza un rapporto che avrei voluto ma che non esisteva. E di Conseguenza la mancata possibilità di poter andare a raccontarlo agli amici: a sedici anni che senso ha baciare una ragazza se poi non puoi raccontarlo agli amici? L'esperienza senza Conseguenza. Per esempio, potrei sognare - e nel sogno soffrire veramente - per la morte di un amico.

Ok, quando avete finito di toccarvi le palle andiamo avanti.
In quel caso, credo, la sofferenza sarebbe reale, dato che il mio cervello sta reagendo a una informazione che comunque gli è davvero arrivata, anche se non dal mondo materiale. Certo, manca la Conseguenza, ovvero l'assenza di quell'amico per i giorni, i mesi e gli anni successivi, lo strazio del ricordo dei giorni passati insieme eccetera. Solo in tempi recenti ho capito che non è affatto così. C'è sempre un particolare, uno schifoso particolare che non potevi immaginare, e quindi non potevi neanche sognare, che è la vera differenza tra l'esperienza sognata e l'esperienza vissuta. Ho sognato di fare il bungee jumping, ho sognato l'imbragatura sul corpo, il vedere l'acqua lontana sotto al ponte, la paura del lancio, gli amici che ti fanno coraggio (quelli che sono sopravvissuti al sogno precedente), poi il lancio, la sensazione del vuoto, la paura che nell'estremità opposta l'elastico non sia più legato a niente, l'acqua avvicinarsi con la minaccia di essere dura come asfalto, e poi lo strappo che ti ritira su per qualche metro e, gentilmente, l'elastico che ti lascia molleggiare sospeso per darti la possibilità di riprendere fiato.
Mi sono svegliato contento: ho fatto il bungee jumping, e ho speso pure poco, se vogliamo dirla tutta. Ora non ditemi che non ho idea di come sia bella la sensazione del lancio nel vuoto, perché adesso lo so. Poi ho parlato con un amico, uno che - accidenti a lui - lo ha fatto davvero il bungee jumping. Mi mancava il particolare: l'aria. Come potevo immaginare che la velocità di discesa è così forte da stropicciarti il viso? Si insinua dappertutto, l'aria, nelle orecchie facendoti ascoltare un fischio strappato, negli occhi che devi tenere quasi o completamente chiusi, nelle guancie, che te le tira indietro verso la nuca come il lifting di Cher.
Come fai a sognare i particolari che non conosci?
Io, per esempio, non lo sapevo che aprire un Blog mi avrebbe portato a passare le ore a chiedermi se un determinato pensiero è da Blog oppure no. Se quella cosa che mi è successa oggi è da scrivere o non interesserà nessuno. Che scrivere un Blog non è affatto come scrivere un diario, perchè nel diario puoi mentire, tanto non lo leggerà nessuno, nel blog no, perchè prima o poi arriverà qualcuno a sbugiardarti. E che gusto c'è nel tenere un diario se non puoi mentire, se non ti puoi descrivere come Arthur Fonzarelli o Jules di Pulp Fiction? Più o meno lo stesso gusto che puoi avere a 16 anni, quando sogni di baciare una ragazza e non puoi raccontarlo come se fosse vero.
Maledetto Blog!

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